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Project financing Porto Vecchio di Sanremo

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Project Financing area ex Stazione di Sanremo

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Primo Camerino – Teatro degli Arcimboldi

Location:

Sanremo, Italia

Year:

2017-in corso

Client:

Porto di Sanremo s.r.l.

Budget:

50.000.000 €

Contract:

fattibilità, definitivo, esecutivo e direzione artistica

Project Team:

Citec (analisi mobilità), ing. Spissu, ing. Cozzi e ing. Puppo (studi marittimi), Hydrodata (studi idraulici), geol. Abbo (geologia), arch. Prosperi (archeologia), Smartland (analisi costi-benefici)

Info:

139.905 mq

Nel suo stato attuale il Porto Vecchio si presenta come un insieme disomogeneo e disarticolato di luoghi urbani, frutto di un lungo processo storico di evoluzione mai giunto ad una forma compiuta. A Sanremo si può parlare dell’esistenza di un vero e proprio progetto di porto solo a partire dai primi anni del 1600 e solo però con la costruzione di Porto Sole, nel 1975, viene decretata definitivamente, se ce ne fosse stato bisogno, la vocazione turistica del porto e della città. Nel 1875 fu inaugurata la linea ferroviaria Savona – Ventimiglia e la città intera subì un processo di sviluppo urbano favorito dal decollo economico avvenuto grazie al turismo. La ferrovia creò una cesura fisica tra l’abitato e il mare così importante che avrebbe condizionato il rapporto della città con il suo porto fino ad oggi sebbene da ormai 16 anni non ci sia più passaggio di treni e sul suo tracciato sia stata realizzata una pista ciclopedonale di inequivocabile successo.

Il progetto ha l’ambizione di collocarsi in continuità con il lento e complesso processo evolutivo del porto e portarlo a compimento dando una risposta puntuale alle criticità attuali, sia di tipo urbanistico che socio economico.  Iscriversi nella continuità del suddetto processo vale a dire evitare qualsiasi effetto di cesura sistematica tra le parti e integrare tutte le preesistenze disponibili, esplicite o implicite. Il progetto deve essere una specie di “rivelatore” delle dinamiche potenziali del luogo e al tempo stesso l’agente della trasformazione del reale. Si prevede di effettuare due operazioni simultanee: depurare lo spazio urbano dalle diverse contaminazioni visive che ne alterano la fruibilità e ricomporre l’insieme degli spazi urbani gli uni rispetto agli altri attraverso i percorsi pedonali e la realizzazione di una grande piazza aperta sul porto che valorizzi la relazione tra le parti.  I mezzi devono essere semplici, sobri negli esiti espressivi, volti ad una perennità conforme al tempo della città. La ricerca di questa “lunga durata” va intesa in due maniere. La prima è di ordine materiale: il suolo, gli arredi, le piantumazioni che costituiscono l’allestimento dovranno essere resistenti e solidi per poter durare. La seconda è di ordine temporale: un buon progetto di allestimento dello spazio urbano deve apparire quasi “senza età” fin dalla fase del suo concepimento per poter sfidare il tempo senza passare di moda. Per poter realizzare una vera e propria piazza nell’area urbana tra la città e il porto, l’unica soluzione possibile è stata quella di ridefinire radicalmente la viabilità dell’area portuale: realizzare un attraversamento veicolare interrato.

Le opere sul porto riguardano poi la messa in sicurezza del molo sopraflutto per proteggerlo dalle mareggiate e la realizzazione degli uffici direzionali del porto e di un edificio da adibire ad attività ludico-ricreative. Dovranno essere elementi simbolici di connessione visiva tra le nuove funzionalità e la città. Tale inserimento dovrà coincidere con la fine della prima parte del molo, dove saranno collocati i nuovi magazzini di servizio per le associazioni di pesca sportiva. Gli edifici fungeranno da “porta d’ingresso” alla zona portuale dedicata all’ormeggio degli Yacht di dimensioni più grandi.

L’intento dell’intero progetto urbano è quello di essere un progetto unitario, organico nell’insieme degli interventi da svolgere e negli esiti espressivi. Tale risultato sarà fortemente legato al modo in cui sarà concepito il nuovo rivestimento pavimentale delle aree pedonali e alla scelta dei materiali con cui saranno realizzati sia gli edifici che gli arredi urbani. Riteniamo infatti che la scelta dei materiali con cui viene fatta la città sia fondamentale. Va ricordato che la città non è qualcosa di ineffabile e misterioso: così come non accetteremmo mai di avere un lavandino che perde o non compreremmo mai un’automobile o un frigorifero senza conoscere le sue prestazioni, senza sapere, per esempio, quanto consumano, nessuno dovrebbe accettare che siano mal fatti un marciapiede, un parcheggio, una strada, una piazza. Scegliere questi materiali è facile se si è capaci di osservare la città storica. Esistono dei materiali che sono usati da secoli e ancora oggi dimostrano la loro efficacia ed il primo fra questi è la pietra. Esistono poi altri materiali, di epoca moderna, che già caratterizzano la città di Sanremo e che già il tempo ha armonizzato in più un secolo di storia e sono il cemento o l’acciaio. Questi sono i materiali scelti per il progetto. Poi valgono le buone regole della progettazione urbana: i componenti d’arredo e con cui sono realizzati i manufatti devono essere costituiti da materiali idonei a resistere all’usura, agli agenti atmosferici, alle sollecitazioni statiche e dinamiche alle quali possono essere sottoposti. Va detto infine che la scelta di tali componenti e l’individuazione della loro collocazione deve tenere conto di tutte le preesistenze di particolare pregio architettonico, storico, paesistico ed ambientale, quindi solo attraverso la semplificazione delle caratteristiche formali di tali elementi potremo valorizzare ciò che merita vera attenzione e che oggi purtroppo è turbato da un “rumore di fondo” e da un inquinamento ambientale opprimenti. Al suolo abbiamo perciò immaginato di utilizzare esclusivamente due materiali: una pietra arenaria grigia, con ogni trattamento di superficie e formato necessario ed il cemento, anch’esso usato con differenti trattamenti superficiali e diverse tipologie di posa. La pietra costituirà quindi il materiale di base principale per l’insieme delle pavimentazioni degli spazi pubblici che si trovano entro il perimetro di studio siano essi le piazze, le strade, i marciapiedi o le rive e si colloca in continuità materiale con gli spazi urbani esistenti nella città storica.  Fasce pavimentali di cemento sono utilizzate per sottolineare, segnare e strutturare il disegno delle superfici: individuano una regola semplice, scandiscono lo spazio definendo il posizionamento dei manufatti.